domenica 24 dicembre 2023

La barba di Babbo Natale

 

La barba di Babbo Natale

è un rifugio assai ospitale

quando fuori è freddo e scuro

ci si sente più al sicuro

nella sua peluria incolta

come una foresta folta

così in quella bianca ovatta

c’è qualcosa che cinguetta

pare che sia un passerotto

quasi avvolto in un cappotto

lui si nutre in quel barbone

dove cade dal boccone

di quel che Babbo ha mangiato

panettone sbriciolato

tra quei peli, fatto strano,

va in letargo un orso bruno

e si scambiano effusioni

quattro coppie di piccioni

una lepre poi è vissuta

dentro la tana barbuta

da cui molto spesso sale

un frinire di cicale

e di certo non si sogna

chi ci ha visto una cicogna

nel suo nido con due uova

impegnata nella cova

una Babbo l’ha rubata

e s’è fatto una frittata:

è sembrato un fatto nuovo

tutto quel pelo nell’uovo.

Oh! Oh! Oh! si sente fare

sopra i tetti e sopra il mare

chissà se è Babbo Natale

o se è un verso d’animale.

tante bestie nel barbone

e qualcuna penzolone

quando una fa la cacca

cade proprio sulla giacca

e così Babbo Natale

dai camini o per le scale

nelle case in tutto il mondo

col suo naso rubicondo

porta doni e tanto amore

però pure un po’ di odore.


lunedì 9 maggio 2022

Il geco si fa cieco

  

Il geco si fa cieco

a ogni sentimento

n’avverte appena l’eco

lo prende per lamento

 

quale sia la matrice

di quel confondimento

il cuore non lo dice

perciò sta sempre attento

 

se è libero dal sale

di quel che l’ha respinto

appeso in verticale

l’assale un malcontento

 

nel vivere insapore

non c'è altro compimento

del lurido spessore

che dona un sedimento

 

il suo solo ancoraggio

è nel tempo al presente

così sta sempre peggio

senza sentire niente.


venerdì 19 novembre 2021

La beccaccia nello stormo

  

Nello stormo che traccia

coreografie in cielo

s’è intrusa una beccaccia

che ha perso il proprio volo

 

straniera che s’immischia

frammista a chi l’osteggia

la traiettoria arrischia

lesta come una scheggia

 

quell’atto collettivo

l’assorbe e al tempo stesso

è un moto riflessivo

dal corpo disconnesso

 

finché dal fluido ballo

l’emargina lo stuolo

così finita in stallo

tracolla giù al suolo

 

ma solo quando è a terra

la forma dello stormo

sa leggere e n'afferra

il baricentro fermo.


martedì 26 ottobre 2021

La sardina solitaria

 

La sardina solitaria

rifuggendo dalla ressa

nel suo andarsene contraria

sta alla larga da se stessa

 

dentro il banco di sue affini

la sua identità riflessa

non ha più netti confini

è disciolta nella massa

 

perciò a che vale l’amore

a che serve un qualche affetto

tutto ha un solo colore

tutto ha il suo stesso aspetto

 

ma per quanto fuoriuscita

in sé si sa assai vicina

all’essenza della vita

in cui resta una sardina

 

di qui il senso d’oppressione

per la fine che l’aspetta

ultima destinazione

l'affollata scatoletta.


lunedì 15 febbraio 2021

Osso di seppia

                                                                                                                                    Oh allora sballottati

                                                                                                                                     come l'osso di seppia dalle ondate

                                                                                                                                     svanire a poco a poco

                                                                                                                                     E. Montale, Riviere

La seppia reca addosso

in un buio recesso

il peso introflesso

più greve assai d'un masso

in sé cova un abisso

d’amore mai concesso

così per contrappasso

coll'animo percosso

non può sputare l’osso

perché è il suo cuore stesso.

 

domenica 31 gennaio 2021

Scimpanzé bifronte

  

Lo scimpanzé di schiena

ha un pelo tanto irsuto

che in foggia quasi umana

sembra un volto barbuto

 

così quando s’imbroncia

può esporre alla sua gente

non l’espressione sconcia

ma un culo sorridente.

 

domenica 24 gennaio 2021

Abbocca il luccio

 

Sentirsi sempre luccio

porta allo sfinimento

è il quotidiano cruccio

d’un intimo scontento

 

dolce l’acqua in cui nuota

il luccio le somiglia

sogna l’innamorata

di metter su famiglia

 

abbocca a ogni illusione

come fosse primizia

poi nella delusione

s'arrende alla mestizia

 

così la vita è un’esca

nel suo orizzonte liquido

c’è sempre chi lo pesca

e si ritrova in umido

 

se poi a caccia d’amore

per fuggire quel male

discende al delta e al mare

ne sente solo il sale.



domenica 17 gennaio 2021

Il tordo non cinguetta

perché ha il cuore troppo, troppo vicino

al buco del culo

Fabrizio De André

 

Non è uccello che cinguetta

a lui il verso non s’addice

lo si sente che scoppietta

con fragore di motrice

 

spesso sibila sommesso

finché giunge un’esplosione

sin dal nome è reo confesso

è lui il tordo scoreggione

 

se al cuor non si comanda

certo al culo ancor di meno

perciò quella baraonda

non sa più tenere a freno

 

coi quei peti lui proclama

quale effluvio nel creato

la canzone di chi ama

d’un amore sparigliato

 

se l’amata è pura assenza

e la vita privazione

solo nella flatulenza

trova la sua redenzione

 

in quel tuono la speranza

d’un incontro, d’un convegno

la romantica romanza

di cui pur si sente indegno

 

ma l’amore che vagheggia

fin da che si seppe tordo

ha il destino di scoreggia

cui ciascuno si fa sordo.

 

martedì 29 dicembre 2020

La cinciallegra triste

A l’alta fantasia qui mancò possa;
ma già volgeva il mio disio e ’l velle,
sì come rota ch’igualmente è mossa,
l’amor che move il sole e l’altre stelle
Dante Alighieri



La cinciallegra è mesta

il cuore l’ha tradita

si chiede perché esista

che verso abbia la vita

 

credette nell’amore

per smuovere il suo fato

purtroppo quel motore

s’è subito ingolfato

 

se squadra il firmamento

il sole e l’altre stelle

prive di movimento

son meno che fiammelle

 

dall’alba al tramonto

tutta una delusione

del mondo brullo e tonto

soffre la rotazione

 

finché lo scoramento

la fece suicidare

si tirò giù da un ponte

ma si scoprì a volare.



domenica 27 dicembre 2020

La falena e il lampione

  

La falena ama il lampione

che rifulge grande e grosso

però privo d'emozione

mentre lei gli sbatte addosso

 

quel fulgore lancinante

vale meno d'un bel niente

lui l’emana indifferente

solo perché c’è corrente

 

non per questo la falena

smette il sogno di fusione

nell'amare e nella pena

brilla assai più del lampione.


sabato 21 novembre 2020

Paperetta nello stagno


Paperetta nello stagno

dentro l’acqua grigia e ghiaccia

la costringe come un pugno

e il suo spirito accartoccia

 

l'esistenza è un fluttuare

in quell'algida mistura

distillare ogni calore

nella rigida postura

 

nel pensiero un solo appiglio

quella vita avversa è un sogno

e galleggerà al risveglio

ma in una vasca da bagno.


domenica 1 novembre 2020

Parola di leone

 Se un leone potesse parlare, noi non potremmo capirlo

L. Wittgenstein


Il leone parlante

mica è stato capito

si rivolse alla gente

trattenendo il ruggito

 

spiccicò le parole

con accento perfetto

ma il suo sforzo labiale

uscì in stretto dialetto.

 

Comunque era banale

anche come concetto.


sabato 31 ottobre 2020

Compare scimpanzè

 

 Amico mio, com’è

che pari a me uguale?

disse uno scimpanzè

a un altro suo compare

 

quindi gli andò da presso

fissandolo negli occhi

identico a lui stesso

persino nei pidocchi

 

ma come in una nera

tragedia scespiriana

quella manfrina era

dovuta a una banana

 

che l’altro nella zampa

teneva un po’ svagato

e dopo quell’inciampo

fu corpo di reato.

 

Forse gli scimpanzé

son simili tra loro

ma date retta a me

qualcuno è un vero baro.


domenica 25 ottobre 2020

Il ragno più valente

 

Il ragno più valente

sa che la ragnatela

perché sia vincolante

richiede curatela

 

perizia artigianale

nella sua tessitura

e cura maniacale

nel darle una struttura

 

però se il risultato

non fa neanche una piega

lui stesso è intrappolato

senza più vie di fuga

 

il frutto del suo ingegno

una rete perfetta

e tutta in quel disegno

la vita sua è costretta.


venerdì 16 ottobre 2020

Il giorno perfetto del nibbio

 

C’è stato un apogeo

nella vita del nibbio

ma è un misero trofeo

giacché morì nel dubbio


che il culmine tentato

volando verso l'alto

sia stato il risultato

d'uno sforzo irrisolto


in bilico sui nembi

ristette immoto in stallo

tra le saette e i rombi

il giorno suo più bello

 

la gloria dell’istante

trascorse inavvertita

digradò mollemente

nel resto della vita.


lunedì 5 ottobre 2020

Care oche


Stamattina nello stagno

poche oche fioche o roche.

Tutta notte karaoke.


venerdì 11 settembre 2020

Su di una zampa sola

  

Su di una zampa sola

sonnecchia il fenicottero

si pensa mentre vola

tal quale a un elicottero

 

vorticare per aria

immemore del mondo

nella foga aviatoria

privarsi del comando

 

la vita come un frullo

un giro all'impazzata

che fuor d'ogni controllo

lo fiondi giù in picchiata

 

ma mentre a capofitto

sovverte il cielo in mare

realizza tutto a un tratto

che lui sa già volare.

 

Dopo quel tuffo al cuore

chissà se lo consola

tornare nel torpore

su di una zampa sola.

 

sabato 5 settembre 2020

Mille bolle

 

Poca acqua e sapone

un disco in cui soffiare

in aria si compone

una schiuma di mare

le conti e sono mille

se Anna fa le bolle

 

Mille globi perfetti

in un mondo fasullo

il vento li ha protetti

e nel tenue intervallo

c'è un ballo di farfalle

se Anna fa le bolle.

 

In ogni bolla un fiato

trattenuto in volo

respiro incastonato

in quel pezzo di cielo

di cui sono le stelle

se Anna fa le bolle.

 

Quando in alto scompare

l’ultima delle sfere

come un viaggiatore

non sono più chimere

ma mille navicelle

se Anna fa le bolle.


domenica 9 agosto 2020

Quando ronza la zanzara



Quando ronza la zanzara
non sa neanche cosa anela
mette su quella caciara
e abbandona ogni cautela

dell'amore vuole il sangue
questo almeno s'è capito
perciò spesso sola langue
vale meno d’un prurito

dell’inerzia della vita
molto meglio la minaccia
alla fin fine blandita
d’una mano che la schiaccia.

giovedì 6 agosto 2020

Un uccello migratore



Un uccello migratore
per istinto basilare
abbandona anche l’amore
quand'è tempo di migrare.

Molla tutto e arrivederci
e chi s’è visto s’è visto
triste come un carro merci
vola quel povero cristo

fino a una destinazione
dove già l’assilla urgenza
d’una nuova migrazione
verso il luogo di partenza.

Così tutta l’esistenza
la trascorre avanti e indietro
ma il suo cuore, nell'assenza
non s'è mosso un solo metro.


mercoledì 5 agosto 2020

Se cinguetta l'usignolo


Ogni uccello può spiccare
tanto il volo che in tenzone
a chi ha più doti canore
inventando una canzone

se cinguetta l’usignolo
le altre voci sembran fioche
ma lui bara, in quell’assolo
sta cantando il karaoke.


domenica 2 agosto 2020

Cicale cicale cicale



Friniscono cicale
nell'afa tropicale
ma il rito musicale
è un mesto baccanale

per un’estate sola
quel canto le consola
poi scatta la tagliola
di morte che le gela

per questo ogni cicala
la propria la vita immola
tentando la parola
strillata a squarciagola

che dia un significato
al suo poco vissuto
e se è zitta un minuto
trattiene lo starnuto.

domenica 19 luglio 2020

Famiglia gorilla


La mamma gorilla
si sente insicura
se il piccolo strilla
muore di paura.

Il babbo gorilla
si sente in difetto
se il piccolo strilla
si percuote il petto.

Piccolo gorilla
son sa quel che sente
non sa perché strilla
però è divertente.

giovedì 2 luglio 2020

Memoria d'elefante



Quell'elefante bianco
che anela una compagna
da solo, senza branco
cerca, non si rassegna

ma se incontra l’amore
gli sfugge per un pelo
ha sembianza e colore
di nuvola nel cielo

però quella chimera
sopravvive all'istante
è il ricordo in cui spera
memoria d’elefante.

domenica 28 giugno 2020

Il sogno del ragno



Il ragno fece un sogno
in cui la ragnatela
non era più il suo regno
ma solo una frontiera

passandole attraverso
come una mosca in volo
capì che l’universo
non ha quel lato solo

ma è un piccolo portale
che affaccia al multiverso.
Da allora dorme male
si sente solo e sperso.

lunedì 22 giugno 2020

La solitudine delle tartarughe prime



La tartaruga è sola
dentro il suo spesso guscio
se il cuore spicca il volo
resta fuori dall'uscio

da ogni turbativa
la scampa la corazza
perciò l’amore schiva
non si sente all'altezza.

mercoledì 17 giugno 2020

Lo stile della rana



La rana nuotatrice
è una sognatrice
giacché trova banale
lo stile a sé eguale

la vita vuota e vana
se nuoti solo a rana
(potrebbe dirsi invero
suo stile prigioniero)

da che era un girino
s’immaginò delfino
saltare tra le onde
raggiungere altre sponde

però quella nuotata
non fu alla sua portata
dopo qualche bracciata
finì quasi annegata

pare essere suo fato
l’anelito frustrato
neppure resta a galla
se tenta a farfalla

la volta che gli è occorso
di mettersi sul dorso
per rimirar le stelle
fallì come un imbelle.

Già la rana s’è arresa
sentendosi incompresa
ritiene una stortura
quel ch'è la sua natura

persa nel suo sconforto
in acqua ormai fa il morto.




sabato 8 febbraio 2020

Il beato agnello



Il beato agnello
è giovane, è bello
la lana virginea
perfetta la linea
nella sua campagna
pasteggia a sciampagna
per quanto sia ovino
si veste di lino
erbivoro forse
ma non se n’accorse
se a caccia d’amore
è lui il predatore
quadrupede, è vero
ma è un grande tanguero
nessuna milonga
per lui è troppo lunga
e non c'è una festa
a cui dica basta
il suo entusiasmo
è un continuo orgasmo:
l’intera nottata?
è appena iniziata...
si sente da dio
ma un formicolìo
un giorno è bastato
e tutto è crollato.

Che aggravio esiziale
scoprirsi mortale.



martedì 21 gennaio 2020

Il bacio del baco



Sulla mela c’è un buco
e da lì entrò il baco

lo usò come porta
lei manco s’è accorta

forse fu con un morso
che iniziò il suo percorso

ma addentarne la polpa
non fu mica una colpa

anzi, fu confessione
d’una folle attrazione

scelse lei come meta
mica era da seta

ora il frutto è suo ostello:
cosa v’è di più bello

che viver rintanato
in ciò che più è amato?

Dolce mela che il baco
rende sua poco a poco

ne ricava alimento
a corpo e sentimento

come un minatore
scava dentro il suo amore

se si vuole inoltrare
basta solo baciare

che la mela bacata
pure lei è innamorata

del baco che l’ha resa
tanto sposa che casa.


sabato 18 gennaio 2020

Ma guarda il tricheco



Ma guarda il tricheco
le zanne di sbieco

cui a volte s’appiglia
come apribottiglia

ma solo se ha sete
nelle ore più liete

un sorso di birra
e rotola in  terra

su quella banchisa
si spancia di risa

tanto lo diletta
ogni barzelletta

che il ridere cresce
se non le capisce

quindi in due si piega
se c’è chi le spiega

e capita spesso
essendo un po’ fesso

sereno ed obeso
non sente il suo peso

se oziare è un’arte
lui è certo il più forte

asso favoloso
nel triplo riposo

s'arruzzola al sole
di nulla si duole

con la sua tricheca
l’amore si spreca

cibarie a volontà
molluschi e baccalà

tutto gli va bene
non torti, né pene

solo si rattrista
se pensa al dentista.